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A review by misty_h
Sovietistan by Erika Fatland
3.5
Ammetto che il progetto è stato effettivamente molto ambizioso e anche ben riuscito, considerando le persecuzioni vissute dai giornalisti. Un viaggio diviso in più parti nelle cinque grandi repubbliche nate dopo il crollo dell'URSS nel 1991 in Asia Centrale, un'area geografica che i britannici e i russi visitarono a causa del vuoto nelle cartine geografiche.
Nonostante l'importanza strategico-militare e la presenza di consistenti risorse, ancora oggi le nostre cartine hanno un buco che va dal Medio Oriente all'India, e che lascia ad attori politici più furbi e più lunghimiranti (la Cina) ampio movimento negli accordi con questi Stati e nell'estrazione delle risorse. La non-fiction, però, non è un saggio storico o geopolitico, ma un diario di viaggio che racconta l'Asia Centrale cercando di racchiudere in modo riassuntivo le mille sfaccettature di quest'area geografica. In particolar modo, l'autrice si focalizza sull'elemento "sovietico" per evidenziare quanto la conquista di questi territori abbia influito e schiacciato una cultura molto forte e radicata, stravolgendo completamente gli equilibri politici di quest'area. Stravolgimenti che ancora oggi contribuiscono all'instabilità di questi Paesi e al proliferare di dittature feroci quanto quella della Corea del Nord.
La Fatland ascolta il punto di vista di tante personalità diverse, a partire da giovani assoggettati ai dittatori a chi non risparmia critiche e contestazioni.
Sicuramente consigliato per chi vuole addentrarsi nel mondo dell'Asia Centrale senza conoscerla affatto, anche se il saggio è piuttosto vecchio e, nonostante è stata scritta una postfazione nel 2017, sono avvenute molte cose nel frattempo.
D'altra parte, forse il libro è un po' troppo pomposo. Le nozioni non sono molto ordinate, in particolar modo quelle di stampo storico. Per quanto riguarda la parte più politica, invece, niente di nuovo per chi conosce già il contesto. Molto intrigante invece la parte legata all'immersione culturale e religiosa.
P.S.: ho letto altre recensioni relative al fatto che l'autrice porti avanti una visione legata alla narrativa occidentale critica nei confronti di Putin. In realtà a parte in riferimento ai legami che questi Paesi hanno oggi con la Russia, Putin non viene minimamente menzionato. Per quanto riguarda la narrazione storica dell'era sovietica... non è colpa colpa dell'autrice se in quegli anni è avvenuto quanto è avvenuto.