A review by jandileida
M. Il figlio del secolo by Antonio Scurati

4.0

Opera importante e densa. Cominciamo con le pecche: non è un libro di approfondimento storico. Da questo punto di vista un giro su Wikipedia ha la stessa validità. Suppongo tuttavia che chi si accinga alla lettura di 800 pagine dedicate al fascismo conosca già di suo almeno le date più importanti delle vicende e sappia che la famosa "grande proletaria" fu creata da Pascoli e non da Carducci. Francamente, sono quisquilie. Chi vuole la Storia si rivolga a De Felice o a Gentile o ad altri, vista l'ampia scelta.

Ai miei occhi una mancanza più grave è l'aver insistito un po' troppo sui parallelismi con il presente: non che non esista il pericolo latente di una recrudescenza del fascismo, o come lo si voglia catalogare, visto che esso esisterà sempre almeno finché esisterà l'uomo. E fa bene Scurati a ricordare che siamo sempre ad un passo, un passo e mezzo, dal ripiombare nei nostri istinti. Solamente è che la storia, anche se maestra, non può sempre venir piegata a piacimento per farla entrare dove ci si è proposti. E qualche volta si sente il vento dell'oggi penetrare forzatamente fino al 1920.

Dal punto di vista letterario l'opera è invece molto valida. Sostenuta da un ritmo avvincente, quasi "romancriminalesco", e da uno stile potente (a volte forse pure troppo, e si scivola nella ridondanza) l'epopea tragica dal fascismo e del suo capo, dal 1919 alla famosa assunzione di responsabilità del dopo Matteotti è portata su carta andando a scrutare dietro i pesanti drappi dell'ufficialità. E così i picchiatori fascisti, i quadriumviri, i socialisti, Bombacci e Giolitti, Croce e Gentile, la Sarfatti e infine anche "Lui" diventano uomini di carne ed ossa, con puzze di piedi annesse. Operazione meritoria quella di desacralizzare il bene e male e riportare entrambi alla carnalità dell'esistenza, alla loro essenza di fatti umani e come tali sempre imperfetti, influenzati dal caso o da uno stomaco in disordine.

Insomma un buon libro, da leggere come un romanzo accettando qua e là qualche imprecisione storica.