Sinceramente fatico a ricordare un libro che mi abbia deluso più di questo. È considerato un grande classico della letteratura americana, un affresco della società newyorkese della seconda metà dell'ottocento, e sicuramente il suo intento è proprio questo. Ma poi purtroppo l'intera vicenda finisce per ruotare intorno ai patemi amorosi del protagonista, un estenuante "stiamo insieme? Ma no. Ma forse facciamo gli amanti. Oddio ma non possiamo" avanti così per 300 pagine che potevano essere 150 al massimo. Ho sperato fino alla fine che ci fosse qualcosa di più, che la riflessione sul conformismo e l'ipocrisia si palesassero oltre la cornice romantica ma niente, il tutto è relegato a una (bella) riflessione finale del protagonista, e lultimol'ultimo capitolo è secondo me il migliore del romanzo. 
Insomma, mi aspettavo un indimenticabile romanzo di costume, una sorta di Austen americana, mi sono trovata davanti a un piacevole e molto ben scritto romanzo d'amore.