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A review by chiara_calime
Il regno corrotto by Leigh Bardugo
4.0
Questo libro mi è davvero piaciuto molto, più di Sei di Corvi per fo dame talmente 2 motivi:
1. A differenza del precede te, che soffriva di un inizio piuttosto lento, questo non deve introdurre i personaggi e può catapultarci nella storia fin da subito, mantenendo un bel ritmo per tutta la durata
2. Il principale difetto di Sei di Corvi, a mio parere fastidioso, era l'età dei personaggi, che hanno 17 anni ma ne dimostrano almeno 30. Ecco, l'autrice qui è stata brava ad aggiustare il tiro, rendendoli finalmente credibili questi ragazzini cresciuti troppo in fretta in un mondo i giusto e brutale.
Rimangono poi i pregi, l'ambientazione suggestiva di Ketterdam e in particolare i personaggi, con alcuni di loro come Jesper e Wylan che hanno modo di brillare più di quanto non facessero in Sei di Corvi è altri, come Kaz, che si dimostrano ancora più sfaccettati e interessanti di quanto già non fossero, ed è veramente impossibile non amare Manisporche che da un lato sembra quasi infallibile e dall'altro è un'incredibile ritratto di come un trauma mai superato scava dall'interno fino a distruggere tutto ciò che siamo, lasciandoci soli con le nostre insicurezze. Davvero un grande personaggio.
Finale dolceamaro che non mi aspettavo e che mi è molto piaciuto, con una certa ventata di ottimismo che lascia anche aperti spiragli per possibili seguiti (e non mi dispiacerebbe leggere ancora dei ratti del Barile)
1. A differenza del precede te, che soffriva di un inizio piuttosto lento, questo non deve introdurre i personaggi e può catapultarci nella storia fin da subito, mantenendo un bel ritmo per tutta la durata
2. Il principale difetto di Sei di Corvi, a mio parere fastidioso, era l'età dei personaggi, che hanno 17 anni ma ne dimostrano almeno 30. Ecco, l'autrice qui è stata brava ad aggiustare il tiro, rendendoli finalmente credibili questi ragazzini cresciuti troppo in fretta in un mondo i giusto e brutale.
Rimangono poi i pregi, l'ambientazione suggestiva di Ketterdam e in particolare i personaggi, con alcuni di loro come Jesper e Wylan che hanno modo di brillare più di quanto non facessero in Sei di Corvi è altri, come Kaz, che si dimostrano ancora più sfaccettati e interessanti di quanto già non fossero, ed è veramente impossibile non amare Manisporche che da un lato sembra quasi infallibile e dall'altro è un'incredibile ritratto di come un trauma mai superato scava dall'interno fino a distruggere tutto ciò che siamo, lasciandoci soli con le nostre insicurezze. Davvero un grande personaggio.
Finale dolceamaro che non mi aspettavo e che mi è molto piaciuto, con una certa ventata di ottimismo che lascia anche aperti spiragli per possibili seguiti (e non mi dispiacerebbe leggere ancora dei ratti del Barile)