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A review by chiara_calime
Cuore di tenebra by Joseph Conrad
2.0
Il racconto di Conrad è un classico sicuramente non provo di fascino, la natura selvaggia è descritta in modo molto vivido e il percorso del protagonista alla ricerca del leggendario Kurtz è di quelle cose che volenti o nolenti rimangono nell'immaginario collettivo. Eppure non sono riuscita ad apprezzare questo libro pienamente.
L'autore vuole attuare una critica al colonialismo attraverso l'idea
che l'uomo bianco, intriso di un senso di superiorità, alla fine è tanto selvaggio quanto i territori più inesplorati dell'Africa e non molto diverso nel profondo del suo essere da coloro che chiama selvaggi. Un concetto che mi rendo conto nell'epoca in cui questo libro usciva era persino rivoluzionario, ma che oggi risulta invecchiato non proprio benissimo, il libro infatti risulta abbastanza razzista in molti aspetti e anche colonialista nonostante tutto, descrivendo l'africa e gli africani come selvaggi, sostanzialmente genti animaleschi e semplici, inoltre la parola n***o è ripetuta più e più volte, ovviamente va contestualizzata a quel periodo storico ma ecco non proprio piacevolissimo da leggere.
La prosa di Conrad è davvero ottima, mi ha ricordato Hemingway in più punti, e con lui condivide anche una certa ridondanza e quella tendenza a piacersi un po' troppo che io non amo particolarmente.
L'autore vuole attuare una critica al colonialismo attraverso l'idea
che l'uomo bianco, intriso di un senso di superiorità, alla fine è tanto selvaggio quanto i territori più inesplorati dell'Africa e non molto diverso nel profondo del suo essere da coloro che chiama selvaggi. Un concetto che mi rendo conto nell'epoca in cui questo libro usciva era persino rivoluzionario, ma che oggi risulta invecchiato non proprio benissimo, il libro infatti risulta abbastanza razzista in molti aspetti e anche colonialista nonostante tutto, descrivendo l'africa e gli africani come selvaggi, sostanzialmente genti animaleschi e semplici, inoltre la parola n***o è ripetuta più e più volte, ovviamente va contestualizzata a quel periodo storico ma ecco non proprio piacevolissimo da leggere.
La prosa di Conrad è davvero ottima, mi ha ricordato Hemingway in più punti, e con lui condivide anche una certa ridondanza e quella tendenza a piacersi un po' troppo che io non amo particolarmente.