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A review by frahorus
Le Piccole Libertà by Lorenza Gentile
3.0
Oliva ha dei bellissimi ricordi di sua zia Vivienne: l'unica persona che l'ha fatta innamorare di qualcosa come l'arte del teatro e della pasticceria, peccato che è una zia eccentrica che non si è più fatta vedere da anni ormai e sa solo che vive a Parigi. Oliva ha una vita ordinaria, fa un lavoro normale, sta per sposarsi con un avvocato e vive ancora a casa dei suoi genitori. Ma un giorno riceve un invito proprio dalla sua zia preferita a passare un weekend a Parigi e le promette di rivelarle delle notizie importanti: e così, felice di rivedere la sua zia, decide di partire. Da quando metterà piede a Parigi, però, una serie di avvenimenti porteranno la nostra protagonista a riflettere su se stessa e conoscerà una bella comunità di ragazzi che lavorano e vivono nella mitica libreria inglese Shakespeare and Company, coi quali nascerà una bellissima amicizia e che le cambieranno la vita.
Questo romanzo mi è piaciuto, molto scorrevole e piacevole, e ci fa riflettere sul fatto che spesso accettiamo di vivere in modo passivo la vita, mentre dovremmo provare a capire quali sono le passioni che ci rendono vivi.
La zia è la vera protagonista della storia, nonostante non la vediamo: non si fa trovare agli appuntamenti che di volta in volta da alla nipote (e alla fine scopriremo anche il perché). Ma ogni volta lascia un indizio che porterà Oliva a riflettere su se stessa, riuscendo pian piano a riprendere in mano la sua vita, che stava vivendo ormai come uno zombie.
La zia fa capire a Oliva che spesso noi cerchiamo di soddisfare le aspettative degli altri, mentre dovremmo capire cosa desideriamo intimamente, anche se poi certe decisioni potrebbero non essere condivise ad esempio dai nostri genitori.
Poi vogliamo parlare dell'ambientazione? Parigi, la meravigliosa Parigi, e la libreria inglese Shakespeare and Company che è una vera e propria istituzione a Parigi (vende libri in inglese). La protagonista ci dormirà e leggerà un libro al giorno.
Lo consiglio a chi ama Parigi e i libri.
Questo romanzo mi è piaciuto, molto scorrevole e piacevole, e ci fa riflettere sul fatto che spesso accettiamo di vivere in modo passivo la vita, mentre dovremmo provare a capire quali sono le passioni che ci rendono vivi.
Avere una passione ti fa sentire vivo, ti dà una ragione per stare al mondo, è una risorsa cui puoi attingere sempre.
La zia è la vera protagonista della storia, nonostante non la vediamo: non si fa trovare agli appuntamenti che di volta in volta da alla nipote (e alla fine scopriremo anche il perché). Ma ogni volta lascia un indizio che porterà Oliva a riflettere su se stessa, riuscendo pian piano a riprendere in mano la sua vita, che stava vivendo ormai come uno zombie.
Hai diritto di tradire le aspettative.” […] “Le aspettative appartengono agli altri, non a te. Sei libera di essere ciò che credi. Devi smettere di fare quello che gli altri credono giusto per te, se ti fa stare male. Solo tu puoi sapere per cosa sei fatta, e una volta che l’hai scoperto dovrai insegnarglielo.”
“Se non hai niente di stravagante, è perché non sei sincero. Che peccato vedere tutte queste persone recitare una parte! Voler far credere di essere normali, senza un difetto, gli uni uguali agli altri. Come se esistesse la “normalità”. Mi pare una tale perdita di tempo, un tale spreco della potenzialità della vita. Come se potessimo calcare questo palcoscenico in eterno e ci fosse data sempre una seconda opportunità. Ora te lo posso garantire, non è così.”
La zia fa capire a Oliva che spesso noi cerchiamo di soddisfare le aspettative degli altri, mentre dovremmo capire cosa desideriamo intimamente, anche se poi certe decisioni potrebbero non essere condivise ad esempio dai nostri genitori.
"Essere sinceri è l’unico modo di essere."
Poi vogliamo parlare dell'ambientazione? Parigi, la meravigliosa Parigi, e la libreria inglese Shakespeare and Company che è una vera e propria istituzione a Parigi (vende libri in inglese). La protagonista ci dormirà e leggerà un libro al giorno.
"E ora, cosa devo fare? Domanderei infine.
Solo gli stupidi dispensano consigli, […]. Se proprio sei in dubbio, chiedi ai libri."
Dobbiamo essere liberi di essere chi vogliamo e lasciare gli altri liberi di essere chi vogliono.
Lo consiglio a chi ama Parigi e i libri.