A review by fab_lettricelibera
Io sono il loro silenzio by Jordi Lafebre

adventurous dark emotional mysterious tense fast-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? It's complicated
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? Yes
  • Flaws of characters a main focus? Yes

5.0

 
E ancora una volta Jordi Lafebre ci presenta un piccolo capolavoro (lo so, sono di parte – forse): Io sono il loro silenzio è, infatti, la nuova graphic novel dell’autore catalano che ci butta in un genere opposto a quello di Nonostante tutto, ovvero il noir, ma che ha la stessa potenza emotiva e capacità di tenere incollato chi legge ad ogni singola pagina. 
Come fa a fare tutto questo? Beh, partiamo dalla trama… 
Barcellona, Eva Rojas, psichiatra, donna forte, libera e indipendente, si ritrova suo malgrado nel bel mezzo di un omicidio che viene raccontato dalla protagonista durante la seduta di psicoterapia con il dottor Llull. A lui Eva racconta la sua settimana che inizia con la chiamata di una sua ex paziente, Pénélope Monturós che le chiede di affiancarla nella lettura del testamento della nonna centenaria. E proprio sullo sfondo di questa imponente villa barcellonese e delle sue vigne (i Monturós sono infatti importanti produttori di cava) si consuma l’omicidio di Francesco Monturós. I sospetti ricadono su Eva in quanto persona che ha ritrovato il cadavere e per le sue conoscenze in ambito medico. Da questo momento, la nostra protagonista diventa quasi ossessionata dalla risoluzione di questo caso e, conseguentemente, lo saranno lo stesso dottore e chi legge. 
Questo mistero, e la vita di Eva, vengono svelate di pagina in pagina e di vignetta in vignetta: la trama dell’omicidio e quella più legata alla psiche di Eva vanno di pari passo ed è proprio in questo modo che capiamo che le tre figure femminili che la accompagnano, la consigliano e la proteggono sono tutte donne della sua famiglia e, sebbene siano solo delle “allucinazioni” saranno fondamentali per lo svolgimento e risoluzione del caso e per la sua vita. Infatti, sebbene la graphic novel si presenti come un noir, non tralascia affatto l’aspetto psicologico che viene indagato grazie alla seduta dal dottor Llull e che ricopre una grande importanza a livello narrativo, al pari se non maggiore rispetto a quello poliziesco. Io sono il loro silenzio mischia così perfettamente questi due aspetti mantenendo un ritmo incalzante ma abbastanza lento da poter permettere una lettura non superficiale della storia. 
Vorrei concludere con una piccola riflessione sul titolo (frutto del mio scervellarmi di fronte a qualsiasi cosa): questo silenzio di cui si parla è quello delle tre donne che vivono in simbiosi con la protagonista e che solo lei può sentire. Eva è l’unica che può interagire con loro e per questo sono costrette al silenzio. Ma è anche vero che, in quanto psichiatra, Eva non può mai parlare di ciò che i suoi pazienti le dicono; rappresenta quindi l’antitesi della parola scambiata al professionista, il silenzio, l’impossibilità di raccontare ciò che le viene confidato. 
Dunque, consiglio questa graphic novel? Assolutamente sì. L’ho divorata in pochissimo tempo? Direi di sì. E se tutto quello che ho già scritto non bastasse, vi dico anche che i panel con la Sagrada Familia sono magnifici.