A review by dennyb1
Le schegge by Bret Easton Ellis

5.0

Quando uno scrittore brillante e ferocemente diretto con le parole come Bret Easton Ellis torna alla narrativa dopo tredici anni è di per sé un evento nel mondo della Letteratura. E questo evento diventa ancora più memorabile se si ritorna con un libro come Le Schegge, che si dimostra essere bellissimo.

Bret torna nella sua Los Angeles degli anni ‘80 per raccontare la storia sua e dei suoi compagni della Buckley School (Thom, Susan e Debbie) nel momento in cui fa la sua comparsa il bello e dannato Robert Mallory, che scuote la loro esistenza, mentre sullo sfondo opera il temibile seriale killer denominato il Pescatore a Strascico.

Le Schegge sembra essere la summa dei suoi lavori precedenti: per le atmosfere e i personaggi siamo dalle parti di Meno di Zero, gli omicidi commessi dal serial killer non sfigurerebbero in American Psycho e l’inquietudine che si respira tra le pagine è quella di Lunar Park (una delle vette più alte su cui abbia mai piantato la sua bandiera di genio). Sensuale, sexy (pagine e pagine di sesso), a suo modo romantico, Le Schegge non è affatto un romanzo sarcastico, come continuava a sostenere l’intervistatore di Ellis al Circolo dei Lettori di Torino: è assolutamente un romanzo di deformazione dove i suoi giovani protagonisti sono convinti che una volta lasciata la loro scuola potranno essere liberi di vivere come vorranno, non rendendosi conto che usciranno dalla loro prigione dorata per entrarne in un’altra ancora più grande: il mondo degli adulti.

La memoria non è un fiume, che scorre ininterrotto, bensì uno specchio rotto a terra: se non si riesce a rimettere insieme i pezzi, allora li si può inventare. E la menzogna serpeggia nel romanzo stritolando le vite di tutti.

Ellis è un grande appassionato di horror e mal sopporta quei film dove spiegano ogni cosa e ci ha tenuto a ribadire che ciò che succede nel finale è chiaro. Eppure l’inquietudine che mi è rimasta addosso a fine lettura non vuole andarsene. Alla fine di American Psycho ci si chiede ma Patrick Bateman li ha commessi o no quegli omicidi? E a un’attenta riflessione ci si risponde da soli: qualunque sia la risposta, è allo stesso modo terrificante. Al termine de Le Schegge - SPOILER - mi è rimasto un dubbio su Steven Reinhardt (l’assistente di Terry): perché fa una foto a Bret la sera in cui la moglie di Terry ci ha provato con lui da ubriaca? Perché Bret ha fatto quello che ha fatto? Forse per provare il brivido del sangue necessario per dargli la spinta ultima per la realizzazione del suo esordio letterario?
Se non si fosse capito, Bret Easton Ellis è più vivo che mai e Le Schegge risultano impazzite.