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A review by melanto_mori
Trittico dell'Inganno by S.M. May
4.0
Voto: 3,5
Amo la fantascienza e questa trilogia (che mi era stata consigliata) aveva proprio basi interessanti.
Ho amato tutto il wordbuilding. L'ho trovato bellissimo, ben costruito e che mi dava quelle vibes alla Dune che mi sono piaciute un sacco: la presenza di queste famiglie che fanno il bello e cattivo tempo, lo sport crudele dello skullball, l'ambiente della polizia, le regole degli schiavi, le caratteristiche dei talliniani dagli occhi d'oro, l'inospitalità del loro pianeta natale e la loro resistenza strenua ai Picadanias. Tutto davvero bellissimo e che secondo me avrebbe meritato ulteriori approfondimenti e altre storie.
Ho adorato Sapphire Crissen. Questo poliziotto onesto che si porta addosso e dentro il peso e i segni della propria onestà e dell'essere una brava persona, sotto qualche straterello di razzismo e pregiudizi di cui però si libera poco alla volta.
Ho trovato i Picadanias estremamente ben caratterizzati nel loro essere così... *cerca di non usare parolacce*... disgustosi e infami.
Bellissime le caratteristiche dei sanekle, le loro particolarità e ciò che li rende unici.
Molto bella la scrittura dell'autrice, ricca senza essere pomposa né barocca.
Ciò che non mi ha convinto... è Jen Adur. :/
Ho trovato Jen: irritante, snob, incoerente. Non sono riuscita a farmelo piacere in nessun modo, con questa sua aura di "superiorità": lo avrei preso a sberle ogni due per tre.
Fa un sacco di moralismi a Sapphire quando a volte si comporta e parla in maniera un po' rozza e piena di pregiudizi verso il suo popolo, quando lui ha offerto il suo pianeta al bastardo che li schifava come fossero feccia e che era chiaro che avrebbe ridotto la sua gente in schiavi da spremere come limoni. Allora, dov'è la coerenza?
Dov'è la coerenza quando un minuto prima esaltava lo skullball e un minuto dopo lo giudicava come una barbarie?
Ho perso completamente questi passaggi da un pensiero all'altro, da un comportamento all'altro. Non li ho individuati né percepiti.
Il che è un peccato, perché l'intreccio narrativo è molto bello e interessante, avvincente (anche se a un certo punto, verso il finale, non ho capito per quale motivo ci sono dei pezzi narrati al presente e altri al passato. Solo lì. E trattavano tutti dello stesso momento narrativo. Sono rimasta un po' perplessa).
Nonostante la mia avversione per uno dei protagonisti, consiglio questa lettura, perché intreccio e scrittura sono veramente molto validi!