A review by elissscianc
Le lacrime dell'assassino by Anne-Laure Bondoux

5.0

"Qui, nessuno arrivava mai per caso. Perché, qui, era alla fine del mondo, l'estremo Sud del Cile, un merletto nelle acque fredde del Pacifico. Su questa terra, tutto era così duro, così desolato, così maltrattato dal vento, che persino le pietre sembravano soffrire. Eppure, a piena prima del deserto e del mare, una stretta costruzione dai muri grigi era sorta dal suolo: la fattoria dei Poloverdo."

Pablo Poloverdo, nato dall'abitudine più che dalla passione, vive in una piccola casa nella Patagonia più inospitale, solitario e trascurato come tutto in quella terra aspra e dura. Un giorno, alla sua porta bussa un assassino, con due occhi piccoli in cui si leggeva una malvagità selvaggia e le spalle larghe.

Ironia della sorte, il suo nome era Angel Alegria. Stanco di scappare dalla polizia, scelse la terra aspra dei Poloverdo come nascondiglio, in cui nessuno sarebbe venuto a cercarlo. Per concretizzare i suoi desideri tuttavia, era necessario sbarazzarsi dei genitori di Pablo, e lo fece con estrema velocità.

Mentre sta per uccidere il bambino, ha già il coltello pronto a colpire di nuovo, qualcosa però lo blocca: sono gli occhi di Pablo, due castagne lucenti appena estratte dal guscio, che lo scrutano insistentemente, senza alcun tentennamento o spavento. In quell'istante, in cui i loro sguardi si incontrano per la prima volta, la vita di entrambi cambia inesorabilmente, prendendo una piega inaspettata.

Angel e Pablo sono i protagonisti di questa storia incredibile, che trasforma lentamente entrambi. Angel è cresciuto circondato dal sangue, quello di suo padre morto di tubercolosi quando era ancora un bambino e quello delle sue vittime, che colleziona senza sosta per sopravvivere a una vita di privazioni. Anche Pablo soffre tante mancanze: quella dell'affetto genitoriale, di un compagno di giochi, di sorrisi gentili.

Grazie a questa assurda convivenza, il bambino scopre l'amore, il desiderio di appartenere reciprocamente a qualcuno, ma soprattutto il desiderio di apprendere e comprendere. Con le conoscenze di altri individui lungo il loro viaggio impervio, i due incontrano la cultura, attraverso le poesie lette da Luis, i quadri dipinti da Delia, la musica del grammofono di Ricardo. Ed è proprio la conoscenza, ciò che Pablo bramava inconsciamente e che sconvolge Angel, a spingerli nel porsi domande e a guardarsi dentro, in una catarsi silenziosa.

I due diventano essenziali l'uno per l'altro, anche se tra loro non si verificano slanci di affetto vero e proprio, ma piuttosto dei gesti in apparenza distaccati, ma molto concreti.
"-Ti ricordi?, mormorò alla fine. - Quando vivevamo a casa tua, ti ho chiesto di dirmi il giorno della tua nascita.- Pablo annuì. Si ricordava tutto, ogni istante, ogni parola, ogni tappa del loro viaggio, con precisione.
-Tu mi avevi risposto che era il giorno del mio arrivo- continuò Angel. -Ti ricordi Pablo? gridò Angelo, slittando sulle piastrelle del pavimento. -Si!- gridò Pablo.
-Beh anch'io- urlò l'assassino. -Anch'io, anch'io sono nati quel giorno! Nel momento in cui ti ho visto, sono venuto alla luce. Capisci, Pablo?-"

Un bellissimo romanzo di narrativa, commovente e introspettivo, dal tono crudo e lo stile lapidario, che ti travolge come un fiume in piena, muto ma devastante, e resta impresso nei tuoi ricordi, suscitando emozioni contrastanti e tanti interrogativi, specialmente uno: davvero è così netta la differenza tra Bene e Male? Questo confine è tracciabile o impercettibile? Ma soprattutto... Esiste?