Dopo aver passato 264 giorni in una cella, Juliette inizia a scoprire il mondo al di fuori delle sue quattro mura, e con esso anche il suo enorme e terribile potere. In questo viaggio alla ricerca di se stessa, conoscerà moltissimi amici e nemici, trovando difficile capire di chi potersi fidare o meno. Non sarà facile nemmeno convivere con il suo potere distruttivo e comprenderne le grandi potenzialità. Ma con esso sarà in grado di combattere la Resistenza e uscirne come un’eroina?

Scrivere una recensione per questa trilogia non è semplice. Sono giorni che carco di buttar giù qualche parola, ma penso che: 1) qualsiasi cosa detta al riguardo potrebbe essere spoiler, 2) mi ha presa talmente tanto che non so nemmeno cosa dire. Mi ha completamente risucchiata, fino all’ultima goccia, catapultandomi nella mente di questa protagonista piena di paure e dissidi interiori, in cui più volte mi sono ritrovata.
Per quanto riguarda la scrittura, è vero ciò che si vocifera in giro per il bookstagram: nel primo libro non è delle migliori, ma andando avanti si notano moltissimo i miglioramenti fatti dall’autrice. L’ultimo libro, di fatto, è il migliore dei tre.
La trama, a mio parere, è veramente tanto interessante: gioca moltissimo tra la realtà e i pensieri della protagonista, annotati come una sorta di diario di viaggio della sua esperienza immersa in restrizioni e Resistenza. Trovo che molti degli argomenti trattati siano estremamente attuali, nonostante la trilogia sia catalogata come distopica, ma probabilmente gioca il fatto che sia stata scritta anni e anni fa.
Sono sicura che continuerò la saga il prima possibile, con Restore Me, Defy Me e Imagine me, ma ora corro subito a leggere le novelle di cui chiaramente non mi è stata nota l’esistenza fino alla fine della trilogia.