Succede che molte persone impieghino una buona parte della loro vita per costruirsi un futuro: un percorso professionale che appassiona e da soddisfazioni, una famiglia da riempire d’amore e tanti ottimi propositi per gli anni a venire. Poi però a volte capita anche che a 36 anni si riceva una diagnosi di cancro ai polmoni al quarto stadio ed è esattamente questo che racconta [a:Paul Kalanithi|14031444|Paul Kalanithi|https://images.gr-assets.com/authors/1456068631p2/14031444.jpg] in questo libro. Il testo si divide in 3 parti principali. La prima è la storia di Kalanithi (aspirante neurochirurgo con molti traguardi ambiziosi davanti a sé e una passione per la letteratura). La seconda è il racconto dei giorni e dei mesi che seguono la diagnosi ricevuta: i timori, le incertezze, le sofferenze e le speranze che si accompagnano alle terapie e ai controlli periodici. La terza è scritta dalla moglie di Kalanithi poiché, come facile intuire, il protagonista di questo racconto non riuscirà a concludere la stesura del manoscritto. Quando il respiro si fa aria non è però solo la cronaca di una malattia, ma anche una più ampia riflessione sulla relazione di pazienti e medici con la morte e su come questa cambi nel momento in cui si invertono i ruoli. Toccante e commovente al punto giusto.

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