Tutto nasce in un piccolo paesino chiamato Mallard: la sua peculiarità è che i suoi abitanti rappresentano una comunità di neri dalla pelle chiara, che non vogliono essere trattati come neri. Qui vivevano anche due gemelle, Desiree e Stella, un tempo inseparabili fino a che Stella non sceglie di scomparire. E di vivere una vita spacciandosi per bianca. È solo l’incipit di un racconto che sviluppa nel tempo e nello spazio, coinvolgendo diverse generazioni della famiglia di cui fanno parte le due gemelle. Si tratta dunque di un romanzo che parla di identità (non solo legate al colore della pelle, reale o percepito) e di radici, di che senso abbia costruire barriere legate a queste convenzioni e soprattutto di quali siano le conseguenze di queste scelte. Un romanzo che non annoia mai (ma che, forse, non scava neanche troppo in profondità come avrebbe potuto) e che si posiziona comunque tra i migliori che abbia letto lo scorso anno.

Questa e altre recensioni nella mia newsletter mensile sui libri: https://bit.ly/ponzabook