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melanto_mori's reviews
122 reviews
Nell Ruell va all'inferno by R.J. Driscoll
5.0
Io sapevo che questo romanzo mi sarebbe piaciuto semplicemente guardando la cover e leggendo la quarta. E non mi sono sbagliatə.
R.J. Driscoll ha creato una trama davvero originale, pur attingendo moltissimo dall'immaginario comune dell'organizzazione infernale e di chi la popola. Però aveva così tanti elementi diversi dentro, e così tanti riferimenti ad altre opere (a partire da Carrol), da avermi affascinatə fino alla fine.
Si parte dalla ballata, si continua con la foresta, chi la popola, le anime-uovo, la Fortuna. Minosse che spunta da una scatola a corda, la spada vorpale, le piume d'oro.
Nell è l'eroina che ci meritiamo, perché è una guerriera vera che non per forza per vincere deve diventare una principessa, che non tiene la bocca chiusa, che si gioca ogni penny che ha fino alla fine, che se si sporca le mani lo fa fino ai gomiti.
Ho adorato moltissimi dei personaggi che l'hanno accompagnata in questo viaggio o che hanno influito su ogni sua scelta. In particolare: la storia di Agnes e Maude sarà sempre la mia preferita, seguita a ruota da quella del dr. Anderson <3
Anderson, soprattutto, un personaggio caratterizzato benissimo; un esempio perfetto di genderfluidità.
Ho detestato Lady Blackwood fino all'ultimo istante e speravo morisse malissimo, ma Nell è più magnanima di me... o solo più in gamba.
Mi spiace solo di non esser riuscitə a leggere il romanzo tutto di fila come avrei voluto, ma ho dovuto interrompere e poi riprendere la lettura. Ciò non toglie che secondo me ogni romanzo in Self dovrebbe essere così: con questa cura che va dalla cover al testo, al lavoro sui personaggi, sulla scrittura sempre efficace e che mantiere lo stesso registro dall'inizio alla fine, sulla storia, su come viene affrontata, sui messaggi che ha dentro.
"Ti sto dicendo di non credere a chi ti dice che puoi essere solo una cosa, oppure un'altra. Abbraccia le contraddizioni, Cornelia: contengono la vera ricchezza del mondo."
Una delle frasi più vere di sempre. <3
R.J. Driscoll ha creato una trama davvero originale, pur attingendo moltissimo dall'immaginario comune dell'organizzazione infernale e di chi la popola. Però aveva così tanti elementi diversi dentro, e così tanti riferimenti ad altre opere (a partire da Carrol), da avermi affascinatə fino alla fine.
Si parte dalla ballata, si continua con la foresta, chi la popola, le anime-uovo, la Fortuna. Minosse che spunta da una scatola a corda, la spada vorpale, le piume d'oro.
Nell è l'eroina che ci meritiamo, perché è una guerriera vera che non per forza per vincere deve diventare una principessa, che non tiene la bocca chiusa, che si gioca ogni penny che ha fino alla fine, che se si sporca le mani lo fa fino ai gomiti.
Ho adorato moltissimi dei personaggi che l'hanno accompagnata in questo viaggio o che hanno influito su ogni sua scelta. In particolare: la storia di Agnes e Maude sarà sempre la mia preferita, seguita a ruota da quella del dr. Anderson <3
Anderson, soprattutto, un personaggio caratterizzato benissimo; un esempio perfetto di genderfluidità.
Ho detestato Lady Blackwood fino all'ultimo istante e speravo morisse malissimo, ma Nell è più magnanima di me... o solo più in gamba.
Mi spiace solo di non esser riuscitə a leggere il romanzo tutto di fila come avrei voluto, ma ho dovuto interrompere e poi riprendere la lettura. Ciò non toglie che secondo me ogni romanzo in Self dovrebbe essere così: con questa cura che va dalla cover al testo, al lavoro sui personaggi, sulla scrittura sempre efficace e che mantiere lo stesso registro dall'inizio alla fine, sulla storia, su come viene affrontata, sui messaggi che ha dentro.
"Ti sto dicendo di non credere a chi ti dice che puoi essere solo una cosa, oppure un'altra. Abbraccia le contraddizioni, Cornelia: contengono la vera ricchezza del mondo."
Una delle frasi più vere di sempre. <3
Con te a ogni costo by Ilari C., Ilari C.
4.0
Voto: 4-
Indipendentemente da alcuni passaggi o dinamiche che mi hanno convinto meno, ho trovato che questo romanzo fosse soprattutto onesto.
Insomma, si capisce chiaramente quale sia l'intento e dove voglia andare a parare e lo fa in modo anche convincente (invece che fare spuntare sesso a caso tra i personaggi quando non c'entra niente! Ogni riferimento al Mistero del Corvo non è puramente casuale
Indipendentemente da alcuni passaggi o dinamiche che mi hanno convinto meno, ho trovato che questo romanzo fosse soprattutto onesto.
Insomma, si capisce chiaramente quale sia l'intento e dove voglia andare a parare e lo fa in modo anche convincente (invece che fare spuntare sesso a caso tra i personaggi quando non c'entra niente! Ogni riferimento al Mistero del Corvo non è puramente casuale
Interlude: First Noel by Tal Bauer
3.0
Voto: 3+/ 5
Considerando che al primo volume avevo dato 2,5 direi che c’è stato un miglioramento e non sarei onesta se non lo ammettessi.
Ho trovato questo volume di interludio migliore di quello che lo ha preceduto e di maggiore intrattenimento. Il caso secondario affidato a Ethan era interessante e così pure la preparazione all’invasione da parte di Jack. L’abilità di Bauer nella narrazione delle meccaniche fantapolitiche e militari è indubbia, le rende avvincenti e riesce a spiegare le cose senza incorrere nel problema dell’infodump. Quindi tutto ciò che è legato più strettamente alla sfera “action” della storia il lettore se la gode alla grande e vuole sapere come riusciranno i personaggi a gestire la situazione e così via. La presenza di siparietti davvero simpatici mi ha strappato più di una risata e fatto eleggere Scott per un posto in Paradiso come possibile nuovo santo.
Ho apprezzato molto anche l’evoluzione di Becker, che passa dalla diffidenza e anche un po’ arroganza dovuta a preconcetti riguardanti Ethan, per poi rendersi conto che lui effettivamente vale come agente e che la sua storia col presidente non è una cazzata. Piccolo fanboy XD
Purtroppo, però, i problemi che erano presenti nel volume uno permangono.
A partire dalla “bi erasure” che è forse la cosa più imperdonabile di questo testo.
Jack passa dall’esser stato sposato a una donna allo stare con uomo. Okay. E’ confuso, giustamente, non sa come classificarsi, non sa se vuole farlo e ci sta, per carità, ma se passi dalla patata alla pannocchia, figliolo, almeno quel “MAGARI SONO BI” te lo devi porre. E’ lapalissiano. Poi magari sarai tutt’altra cosa quando lo capirai, ma che non ci si ponga la domanda manco una volta è voler cancellare l’ovvio. E’ voler cancellare quella B nell’acronimo LGBTQIA+.
E dire “Io non sono gay, io amo soltanto lui” fa tanto Amore a prima svista di Salemme (e molto gay for you), solo che Salemme è stato pioniere, perché è roba vecchia di vent’anni fa quando manco sapevamo come cazzo ci chiamavamo n’altro po’, ed eravamo in ITALIA. Te non stai in Italia e sta roba l’hai affrontata molto prima. Capisci a me.
E poi, il problema più “faceto” XD
DRAMA DA TELENOVELA ARGENTINA CON LA PALA.
Avrò alzato gli occhi alle melensaggini di Ethan e Jack (e ai loro “ti amo” ripetuti a ogni occasione. La melassa) e alla loro mancanza di concreto pragmatismo (che, ribadisco, per il lavoro che fanno se lo dovrebbero mangiare a colazione) almeno venti volte.
Capi di Stato che snobbano – SNOBBANO – il Presidente degli Stati Uniti d’America alle manifestazioni ufficiali, davanti alla stampa solo perché il POTUS sta con un uomo? (lo snobbano nel senso che LO IGNORANO, fingono che non ci sia, non gli rivolgono la parola quando lui gli parla, non gli stringono la mano quando gliela offre. GESU’, MA CHE DAVERO?!)
Gli incidenti diplomatici quindi non si sa che cosa siano, perché nessun capo di stato sano di mente farebbe una cosa del genere in maniera reiterata e soprattutto non con il presente di un paese che può spararti un’atomica su per il culo mentre fai lo snobbino e gli dai le spalle. PER DIRE.
Abbiamo un’abbondanza di scene plateali, per quanto sia stato ripetuto più e più volte che bisognava mantenere un “basso profilo”. Alla faccia del basso XD Ammetto che la scena del ballo mi è piaciuta, ci stava proprio nel contesto… ma quella all’aeroporto, dai XD
Mi è spiaciuto (veramente!) che la risoluzione del caso di Ethan sia stata così loffia. Rispetto a tutto quello che stava venendo fuori, ne è uscita molto approssimata e messa lì giusto per far vedere davanti a tutti quelli dell’FBI (che schifano Ethan, perché Ethan è la nostra Cenerentola Stu che tutti odiano) che Ethan è bravo, figo e ha pure il supporto dei criminali che lo rispettano. LOL
Inoltre ho capito poco il fatto che Gabriela avesse praticamente eletto Madre a sua salvatrice, perché lei l’ha strappata ai coyote, dato identità nuove, vita nuova… e poi alla fine Madre comunque la faceva prostituire. Come facevano i Coyote… E ALLORA CHE E’ CAMBIATO?! Me lo sono perso.
Ovviamente, Ethan rifiuterà la possibile promozione a entrare nell’FBI come elemento di una task force antiterrorismo… e giustamente! Cazzo ci va a fare nel covo delle vipere che lo guardano come fosse lui il vero Public Enemy?! XD No, ma ovviamente Ethan rifiuta perché STARE VICINO A JACK E’ PIU’ IMPORTANTE, AY DIOS MIO ALTRIMENTI COME LA TENIAMO SU STA TELENOVELA?!
Shepperd Matrigna Cattiva mi ha lasciata perplessa ogni volta che apriva bocca perché la sua acrimonia è molto senza senso. Cioè è chiaro che è stato messo lì solo per creare problemi a Ethan e far quindi uscire sempre di più Ethan come Cenerentola Stu.
Ma comunque, anche sto Natale è andato, l’invasione è in corso e Puchkov non me la racconta poi così giusta, in verità. Cenerella resterà ai crimini finanziari (ma senza Becker ç_ç so sad) e vedremo cosa riserverà il futuro a questi due adolescemi troppo cresciuti.
Considerando che al primo volume avevo dato 2,5 direi che c’è stato un miglioramento e non sarei onesta se non lo ammettessi.
Ho trovato questo volume di interludio migliore di quello che lo ha preceduto e di maggiore intrattenimento. Il caso secondario affidato a Ethan era interessante e così pure la preparazione all’invasione da parte di Jack. L’abilità di Bauer nella narrazione delle meccaniche fantapolitiche e militari è indubbia, le rende avvincenti e riesce a spiegare le cose senza incorrere nel problema dell’infodump. Quindi tutto ciò che è legato più strettamente alla sfera “action” della storia il lettore se la gode alla grande e vuole sapere come riusciranno i personaggi a gestire la situazione e così via. La presenza di siparietti davvero simpatici mi ha strappato più di una risata e fatto eleggere Scott per un posto in Paradiso come possibile nuovo santo.
Ho apprezzato molto anche l’evoluzione di Becker, che passa dalla diffidenza e anche un po’ arroganza dovuta a preconcetti riguardanti Ethan, per poi rendersi conto che lui effettivamente vale come agente e che la sua storia col presidente non è una cazzata. Piccolo fanboy XD
Purtroppo, però, i problemi che erano presenti nel volume uno permangono.
A partire dalla “bi erasure” che è forse la cosa più imperdonabile di questo testo.
Jack passa dall’esser stato sposato a una donna allo stare con uomo. Okay. E’ confuso, giustamente, non sa come classificarsi, non sa se vuole farlo e ci sta, per carità, ma se passi dalla patata alla pannocchia, figliolo, almeno quel “MAGARI SONO BI” te lo devi porre. E’ lapalissiano. Poi magari sarai tutt’altra cosa quando lo capirai, ma che non ci si ponga la domanda manco una volta è voler cancellare l’ovvio. E’ voler cancellare quella B nell’acronimo LGBTQIA+.
E dire “Io non sono gay, io amo soltanto lui” fa tanto Amore a prima svista di Salemme (e molto gay for you), solo che Salemme è stato pioniere, perché è roba vecchia di vent’anni fa quando manco sapevamo come cazzo ci chiamavamo n’altro po’, ed eravamo in ITALIA. Te non stai in Italia e sta roba l’hai affrontata molto prima. Capisci a me.
E poi, il problema più “faceto” XD
DRAMA DA TELENOVELA ARGENTINA CON LA PALA.
Avrò alzato gli occhi alle melensaggini di Ethan e Jack (e ai loro “ti amo” ripetuti a ogni occasione. La melassa) e alla loro mancanza di concreto pragmatismo (che, ribadisco, per il lavoro che fanno se lo dovrebbero mangiare a colazione) almeno venti volte.
Capi di Stato che snobbano – SNOBBANO – il Presidente degli Stati Uniti d’America alle manifestazioni ufficiali, davanti alla stampa solo perché il POTUS sta con un uomo? (lo snobbano nel senso che LO IGNORANO, fingono che non ci sia, non gli rivolgono la parola quando lui gli parla, non gli stringono la mano quando gliela offre. GESU’, MA CHE DAVERO?!)
Gli incidenti diplomatici quindi non si sa che cosa siano, perché nessun capo di stato sano di mente farebbe una cosa del genere in maniera reiterata e soprattutto non con il presente di un paese che può spararti un’atomica su per il culo mentre fai lo snobbino e gli dai le spalle. PER DIRE.
Abbiamo un’abbondanza di scene plateali, per quanto sia stato ripetuto più e più volte che bisognava mantenere un “basso profilo”. Alla faccia del basso XD Ammetto che la scena del ballo mi è piaciuta, ci stava proprio nel contesto… ma quella all’aeroporto, dai XD
Mi è spiaciuto (veramente!) che la risoluzione del caso di Ethan sia stata così loffia. Rispetto a tutto quello che stava venendo fuori, ne è uscita molto approssimata e messa lì giusto per far vedere davanti a tutti quelli dell’FBI (che schifano Ethan, perché Ethan è la nostra Cenerentola Stu che tutti odiano) che Ethan è bravo, figo e ha pure il supporto dei criminali che lo rispettano. LOL
Inoltre ho capito poco il fatto che Gabriela avesse praticamente eletto Madre a sua salvatrice, perché lei l’ha strappata ai coyote, dato identità nuove, vita nuova… e poi alla fine Madre comunque la faceva prostituire. Come facevano i Coyote… E ALLORA CHE E’ CAMBIATO?! Me lo sono perso.
Ovviamente, Ethan rifiuterà la possibile promozione a entrare nell’FBI come elemento di una task force antiterrorismo… e giustamente! Cazzo ci va a fare nel covo delle vipere che lo guardano come fosse lui il vero Public Enemy?! XD No, ma ovviamente Ethan rifiuta perché STARE VICINO A JACK E’ PIU’ IMPORTANTE, AY DIOS MIO ALTRIMENTI COME LA TENIAMO SU STA TELENOVELA?!
Shepperd Matrigna Cattiva mi ha lasciata perplessa ogni volta che apriva bocca perché la sua acrimonia è molto senza senso. Cioè è chiaro che è stato messo lì solo per creare problemi a Ethan e far quindi uscire sempre di più Ethan come Cenerentola Stu.
Ma comunque, anche sto Natale è andato, l’invasione è in corso e Puchkov non me la racconta poi così giusta, in verità. Cenerella resterà ai crimini finanziari (ma senza Becker ç_ç so sad) e vedremo cosa riserverà il futuro a questi due adolescemi troppo cresciuti.
Burn by Patrick Ness
5.0
Voto: 5-/ 5
Patrick Ness scrive bene, e so che non basta come recensione. XD
Allora aggiungiamoci che ha creato una trama molto complessa e della quale riesce a tirarne tutte le fila nel corso di un libro in cui succede sempre qualcosa, e la tensione rimane alta fino alla fine. C'è dell'action, in questo romanzo, ed è fatto bene. Il PdV multiplo (che molti gli hanno contestato) rende il tutto completo e con un taglio cinematografico che a me è piaciuto un sacco.
Molto bella l'ambientazione che sono la fine degli anni '50 in America... però ci sono i DRAGHI. **
La scrittura ti conduce passo passo per incastrare tutti i pezzi di questo enorme puzzle, che si snoda nei multiversi: ci saranno personaggi che odierete a morte (Kelby infame per te solo lame!), altri a cui vi affezionerete e poi la queerness che non ti aspetti!
Mi è piaciuta la caratterizzazione di tutti loro, anche dei personaggi che ho detestato (perché se li ho detestati significa che sono stati caratterizzati benissimo!).
È uno YA, ma come tutti i libri di Ness se lo dovrebbe leggere chiunque, perché i suoi messaggi valgono per tutti, indipendentemente dall'età, perché affronta temi importanti come l'omofobia, il razzismo, il lutto e la vendetta.
Per un soffio non si becca le cinque stelle piene, perché mi ha lasciato con un epilogo aperto su un personaggio di cui io volevo sapere troppo come sarebbe andata a finire!!! XDDD Mannaggia a lui!!!
Però bello bello, super consigliato.
Patrick Ness scrive bene, e so che non basta come recensione. XD
Allora aggiungiamoci che ha creato una trama molto complessa e della quale riesce a tirarne tutte le fila nel corso di un libro in cui succede sempre qualcosa, e la tensione rimane alta fino alla fine. C'è dell'action, in questo romanzo, ed è fatto bene. Il PdV multiplo (che molti gli hanno contestato) rende il tutto completo e con un taglio cinematografico che a me è piaciuto un sacco.
Molto bella l'ambientazione che sono la fine degli anni '50 in America... però ci sono i DRAGHI. **
La scrittura ti conduce passo passo per incastrare tutti i pezzi di questo enorme puzzle, che si snoda nei multiversi: ci saranno personaggi che odierete a morte (Kelby infame per te solo lame!), altri a cui vi affezionerete e poi la queerness che non ti aspetti!
Mi è piaciuta la caratterizzazione di tutti loro, anche dei personaggi che ho detestato (perché se li ho detestati significa che sono stati caratterizzati benissimo!).
È uno YA, ma come tutti i libri di Ness se lo dovrebbe leggere chiunque, perché i suoi messaggi valgono per tutti, indipendentemente dall'età, perché affronta temi importanti come l'omofobia, il razzismo, il lutto e la vendetta.
Per un soffio non si becca le cinque stelle piene, perché mi ha lasciato con un epilogo aperto su un personaggio di cui io volevo sapere troppo come sarebbe andata a finire!!! XDDD Mannaggia a lui!!!
Però bello bello, super consigliato.
Il giorno del giudizio by Lucio Brunelli
2.0
Questo romanzo aveva ottime premesse: una buona idea, ottime conoscenze sull'argomento da parte di entrambi gli autori, finale con un plot twist che non ti aspetti.
Il problema?
Non è un romanzo.
Sembra molto di più un documentario romanzato di fantapolitica. Se fosse stato venduto come quello, la mia valutazione sarebbe stata completamente diversa, e di certo si sarebbe preso qualche voto in più.
Gli autori sanno benissimo di cosa parlano, avendo esperienza a riguardo come vaticanisti, ma la loro scrittura non è omogenea (si capisce quando è l'uno a parlare e quando è l'altro), la gestione del punto di vista un disastro totale nel continuo headhopping da un PG all'altro o quando un personaggio vede cose che non dovrebbe vedere perché magari alle sue spalle o dietro le porte, o quando ci si impunta a raccontare vita morte e miracoli di personaggi che compaiono per tre righe e poi spariscono.
La narrazione è un continuo infodump su come funziona il Vaticano, soprattutto durante un conclave.
Non esiste un vero protagonista ma diversi che intrecciano le loro vicende all'interno del filone narrativo principale ed è soprattutto questa scelta (e la gestione del pdv mandata a ramengo) che rende questo testo più una narrazione romanzata di un evento di fantacronaca che altro. Ho letto libri così, eh, e li ho apprezzati moltissimo (oltre ad avere una gestione del pdv fatta come si deve).
Degli eventi di questo romanzo ho capito l'esecutore e il perché appena ho letto chi pilotava l'aereo. Quindi, siete "carta conosciuta", ma sul finale ci sono quelle dieci righine che fanno capire la presenza di un piano più grande alle spalle (e interno allo stesso Vaticano) che mi ha fatto borbottare una "oh" di apprezzamento. Peccato non sapere di chi si parla nello specifico, ma immagino che sia stato voluto per mantenere il "mistero" e lasciare intendere che gli ambienti vaticani non sono avulsi da complotti.
Quello che mi ha urtato di più, comunque, oltre alla pessima gestione del pdv è che non venga detto chi alla fine è stato eletto papa. L'ho trovato un espediente pessimo in cui molto probabilmente manco gli autori sapevano a chi scaricare il compito e allora hanno lasciato tutto sospeso.
No, guagliù. C'ati fatto 'a palla pe' nu libro sano, non potete lasciare il sospeso proprio sul nome del nuovo papa. È inaccettabile.
Il problema?
Non è un romanzo.
Sembra molto di più un documentario romanzato di fantapolitica. Se fosse stato venduto come quello, la mia valutazione sarebbe stata completamente diversa, e di certo si sarebbe preso qualche voto in più.
Gli autori sanno benissimo di cosa parlano, avendo esperienza a riguardo come vaticanisti, ma la loro scrittura non è omogenea (si capisce quando è l'uno a parlare e quando è l'altro), la gestione del punto di vista un disastro totale nel continuo headhopping da un PG all'altro o quando un personaggio vede cose che non dovrebbe vedere perché magari alle sue spalle o dietro le porte, o quando ci si impunta a raccontare vita morte e miracoli di personaggi che compaiono per tre righe e poi spariscono.
La narrazione è un continuo infodump su come funziona il Vaticano, soprattutto durante un conclave.
Non esiste un vero protagonista ma diversi che intrecciano le loro vicende all'interno del filone narrativo principale ed è soprattutto questa scelta (e la gestione del pdv mandata a ramengo) che rende questo testo più una narrazione romanzata di un evento di fantacronaca che altro. Ho letto libri così, eh, e li ho apprezzati moltissimo (oltre ad avere una gestione del pdv fatta come si deve).
Degli eventi di questo romanzo ho capito l'esecutore e il perché appena ho letto chi pilotava l'aereo. Quindi, siete "carta conosciuta", ma sul finale ci sono quelle dieci righine che fanno capire la presenza di un piano più grande alle spalle (e interno allo stesso Vaticano) che mi ha fatto borbottare una "oh" di apprezzamento. Peccato non sapere di chi si parla nello specifico, ma immagino che sia stato voluto per mantenere il "mistero" e lasciare intendere che gli ambienti vaticani non sono avulsi da complotti.
Quello che mi ha urtato di più, comunque, oltre alla pessima gestione del pdv è che non venga detto chi alla fine è stato eletto papa. L'ho trovato un espediente pessimo in cui molto probabilmente manco gli autori sapevano a chi scaricare il compito e allora hanno lasciato tutto sospeso.
No, guagliù. C'ati fatto 'a palla pe' nu libro sano, non potete lasciare il sospeso proprio sul nome del nuovo papa. È inaccettabile.
I Goonies by James Kahn
5.0
Questo non è un voto alla "qualità" del testo (che, lo ammetto, non avrebbe preso più di tre), questo è un voto a ciò che i Goonies hanno rappresentato per me in circa quarant'anni: tutto.
La mia infanzia, la voglia di non essere convenzionale, il disagio di avere sogni e gusti sempre troppo strani e da sfigati, il desiderio di avere una vita costellata da avventure e storie da raccontare.
I Goonies mi hanno fatto diventare scrittorə, perché avevo capito che l'unico modo per viverle quelle avventure fuori dall'ordinario sarebbe stato inventarle e scriverle.
I Goonies rappresenta il Natale in famiglia, io e gli amichetti delle elementari che pensavamo di andare al cimitero di notte, i film visti a ripetizione tanto da imparare le battute a memoria, la speranza degli anni '80.
È la mia generazione e tutte le cose belle che ha avuto... Come potrei dargli un voto? Non ne ha. Questo romanzo per me non ha prezzo e quel 5 stelle è solo un simbolo di quanto ha significato e significherà sempre.
Scritto nel 1985, la qualità della scrittura a volte fa parecchia acqua, ma rimane piacevole e perfetto per ragazzi di 10/11 anni che vogliono leggere una bella avventura. Presenta scene aggiuntive e diverse dal film, non sempre troppo funzionali ma che mi hanno fatto pensare a come doveva essere la line prima di quella ufficiale. Alcune battute sono identiche a quelle del film, ci sono degli epiloghi in più che completano la storia dei Goonies per come l'abbiamo conosciuta.
Di sicuro avrei eliminato la nota finale di Alessandro "DocManhattan" Apreda che considera il politicamente corretto come una ruffianata: okay, boomer.
Per il resto qui dentro c'è rimane la grande avventura che altro non è che il passaggio finale dall'infanzia all'età adulta.
Da adultə, comunque, io continuo a sognare di trovare una mappa pirata di un tesoro sepolto. ❤️
La mia infanzia, la voglia di non essere convenzionale, il disagio di avere sogni e gusti sempre troppo strani e da sfigati, il desiderio di avere una vita costellata da avventure e storie da raccontare.
I Goonies mi hanno fatto diventare scrittorə, perché avevo capito che l'unico modo per viverle quelle avventure fuori dall'ordinario sarebbe stato inventarle e scriverle.
I Goonies rappresenta il Natale in famiglia, io e gli amichetti delle elementari che pensavamo di andare al cimitero di notte, i film visti a ripetizione tanto da imparare le battute a memoria, la speranza degli anni '80.
È la mia generazione e tutte le cose belle che ha avuto... Come potrei dargli un voto? Non ne ha. Questo romanzo per me non ha prezzo e quel 5 stelle è solo un simbolo di quanto ha significato e significherà sempre.
Scritto nel 1985, la qualità della scrittura a volte fa parecchia acqua, ma rimane piacevole e perfetto per ragazzi di 10/11 anni che vogliono leggere una bella avventura. Presenta scene aggiuntive e diverse dal film, non sempre troppo funzionali ma che mi hanno fatto pensare a come doveva essere la line prima di quella ufficiale. Alcune battute sono identiche a quelle del film, ci sono degli epiloghi in più che completano la storia dei Goonies per come l'abbiamo conosciuta.
Di sicuro avrei eliminato la nota finale di Alessandro "DocManhattan" Apreda che considera il politicamente corretto come una ruffianata: okay, boomer.
Per il resto qui dentro c'è rimane la grande avventura che altro non è che il passaggio finale dall'infanzia all'età adulta.
Da adultə, comunque, io continuo a sognare di trovare una mappa pirata di un tesoro sepolto. ❤️
Per sempre by Assia Petricelli
4.0
Voto: 4,5/5
Molto classica, ma davvero molto carina e ben raccontata. Viola e Ireneo mi sono piaciuti un sacco, tanto che avrei voluto ancora leggere di loro.
Ma la.loro è stata la storia di un'estate in cui la crescita segna la sua svolta e ha tanti elementi conosciuti, che magari in molti hanno vissuto o visto accadere, molti pensieri familiari che a quindici anni sono un classico e molta insoddisfazione. Ma anche gioia, scoperta, spensieratezza e una enorme malinconia che resta addosso quando tutto finisce.
Adorabili Paola e Lili, e importante la possibilità di poter scegliere della propria vita fin davvero alla fine.
Piacevolissimi i disegni!
Molto classica, ma davvero molto carina e ben raccontata. Viola e Ireneo mi sono piaciuti un sacco, tanto che avrei voluto ancora leggere di loro.
Ma la.loro è stata la storia di un'estate in cui la crescita segna la sua svolta e ha tanti elementi conosciuti, che magari in molti hanno vissuto o visto accadere, molti pensieri familiari che a quindici anni sono un classico e molta insoddisfazione. Ma anche gioia, scoperta, spensieratezza e una enorme malinconia che resta addosso quando tutto finisce.
Adorabili Paola e Lili, e importante la possibilità di poter scegliere della propria vita fin davvero alla fine.
Piacevolissimi i disegni!
Chi è senza peccato by Harper Jane, Harper Jane
5.0
Voto: 4,5/5
Era da parecchio che non leggevo un crime così ben scritto e sviluppato. Lo stile della Harper è lineare e pulito, un vero piacere da leggere (e penso proprio che recupererò anche gli altri due romanzi della serie Aaron Falk!).
Ho apprezzato soprattutto il modo in cui ha dipanato l'intera storia e come ha caratterizzato il protagonista (che volevo più e più volte patpattare. Ho desiderato regalargli un lanciafiamme per dare fuoco all'intera dannata città di Kiewarra, la cui mentalità mi lanciato fortissimo negli Stati Uniti, anche se siamo in Australia. Questa cosa mi ha lasciata davvero sorpresissima, mi aspettavo che gli australiani fossero di mentalità differente e invece... madonna se fanno come e peggio dei loro cugini d'oltre oceano).
Di Falk ho apprezzato un po' meno che si piangesse spesso addosso per essere single XD anche se io lo shippavo da morire con l'agente Raco, MANNAGGIA XDDD Peccato che Raco fosse sposato e con figlia in arrivo ç_ç Evvabbene.
L'ambientazione è davvero bella, ti lascia immergere senza problemi in questo posto arido, con una siccità terribile in corso e che non riesce a tirare quasi niente dai campi, che non siano polvere e sterpi. Tanto che i contadini stanno andando tutti un po' fuori di testa, perché non riescono a pagare i debiti o a tirare avanti e vedono il lavoro di una vita andare in fumo.
Apprezzo come la Harper non abbia assolutamente risparmiato niente e abbia mostrato tutto con occhio molto clinico (in un crime non mi scandalizzo se mi viene descritto nel dettaglio come Tizio è crepato. In realtà, non mi scandalizzo mai, anzi. Lo apprezzo) e adoro il fatto che nonostante gli indizi lasciati io non abbia individuato l'assassino se non quando ormai era abbastanza chiaro.
Bello, bello. So che ne hanno fatto un film e penso proprio che lo recupererò <3
Era da parecchio che non leggevo un crime così ben scritto e sviluppato. Lo stile della Harper è lineare e pulito, un vero piacere da leggere (e penso proprio che recupererò anche gli altri due romanzi della serie Aaron Falk!).
Ho apprezzato soprattutto il modo in cui ha dipanato l'intera storia e come ha caratterizzato il protagonista (che volevo più e più volte patpattare. Ho desiderato regalargli un lanciafiamme per dare fuoco all'intera dannata città di Kiewarra, la cui mentalità mi lanciato fortissimo negli Stati Uniti, anche se siamo in Australia. Questa cosa mi ha lasciata davvero sorpresissima, mi aspettavo che gli australiani fossero di mentalità differente e invece... madonna se fanno come e peggio dei loro cugini d'oltre oceano).
Di Falk ho apprezzato un po' meno che si piangesse spesso addosso per essere single XD anche se io lo shippavo da morire con l'agente Raco, MANNAGGIA XDDD Peccato che Raco fosse sposato e con figlia in arrivo ç_ç Evvabbene.
L'ambientazione è davvero bella, ti lascia immergere senza problemi in questo posto arido, con una siccità terribile in corso e che non riesce a tirare quasi niente dai campi, che non siano polvere e sterpi. Tanto che i contadini stanno andando tutti un po' fuori di testa, perché non riescono a pagare i debiti o a tirare avanti e vedono il lavoro di una vita andare in fumo.
Apprezzo come la Harper non abbia assolutamente risparmiato niente e abbia mostrato tutto con occhio molto clinico (in un crime non mi scandalizzo se mi viene descritto nel dettaglio come Tizio è crepato. In realtà, non mi scandalizzo mai, anzi. Lo apprezzo) e adoro il fatto che nonostante gli indizi lasciati io non abbia individuato l'assassino se non quando ormai era abbastanza chiaro.
Bello, bello. So che ne hanno fatto un film e penso proprio che lo recupererò <3
La locanda dei cuori solitari by Serena Stagi
5.0
Voto: 4,5
Ammetto che non me lo aspettavo e invece questo romanzo mi ha davvero sorpresa.
È una rom-com brillante e che impernea tutto sull'ironia spiccatissima dei suoi protagonisti (soprattutto quella di Rebecca, sempre affilata come un coltello).
Il modo in cui l'autrice gioca con tutti i cliché classici del genere è molto divertente e alla fine, quando l'ennesimo cliché si avvera, ti strappa una risata e vuoi vedere come andrà a finire.
I personaggi son tutti ben delineati e per niente banali (in particolare Rebecca e Andy), ma tra i miei preferiti figura di certo la signora Hawkins. Ho voluto bene pure a quella stellina disagiata di Cade, po'rello XD mi ha fatto tenerezza a un certo punto.
Ho apprezzato anche il modo in cui vengono mostrate le varie debolezze dei personaggi, i loro problemi e il discorso aroace (che è una parte fondamentale del romanzo). Mi sono ritrovata molto nell'indecisione di Rebecca su che strada far prendere alla propria vita e come i piani schematizzati fin nel dettaglio non sempre siano la vera strada da prendere per essere soddisfatti di sé stessi.
Dylan è un pirla e ho apprezzato che a un certo punto abbia ammesso di essere stato un codardo e di esserlo tuttora, visto che comunque non ha rivelato a Daphne la sua bisessualità. E ho trovato estremamente di cattivo gusto il suo voler rilevare la locanda. Davvero, davvero di pessimo gusto. UN CALCIO IN CULO DRITTO DI PUNTA!!!
Sam non sempre mi ha convinto, lo ammetto: carino e tutto, ma a volte troppo sputasentenze (più di Rebecca, e ce ne vuole XD)
Ciò che mi ha convinta di meno è stata di certo una leggera ripetitività in certe dinamiche o il dilungarsi in certi punti, e di sicuro il fatto che i dialoghi (alcuni dei quali avrebbero dovuto essere molto serrati) sono stati troppo spesso diluiti dall'ironia a tutti i costi nelle descrizioni infilate nel mezzo tra una battuta di dialogo e l'altra.
Però, ciò non toglie che questo che sia un romanzo che consiglio tantissimo agli amanti delle rom-com queer, perché merita un sacco!
Ammetto che non me lo aspettavo e invece questo romanzo mi ha davvero sorpresa.
È una rom-com brillante e che impernea tutto sull'ironia spiccatissima dei suoi protagonisti (soprattutto quella di Rebecca, sempre affilata come un coltello).
Il modo in cui l'autrice gioca con tutti i cliché classici del genere è molto divertente e alla fine, quando l'ennesimo cliché si avvera, ti strappa una risata e vuoi vedere come andrà a finire.
I personaggi son tutti ben delineati e per niente banali (in particolare Rebecca e Andy), ma tra i miei preferiti figura di certo la signora Hawkins. Ho voluto bene pure a quella stellina disagiata di Cade, po'rello XD mi ha fatto tenerezza a un certo punto.
Ho apprezzato anche il modo in cui vengono mostrate le varie debolezze dei personaggi, i loro problemi e il discorso aroace (che è una parte fondamentale del romanzo). Mi sono ritrovata molto nell'indecisione di Rebecca su che strada far prendere alla propria vita e come i piani schematizzati fin nel dettaglio non sempre siano la vera strada da prendere per essere soddisfatti di sé stessi.
Dylan è un pirla e ho apprezzato che a un certo punto abbia ammesso di essere stato un codardo e di esserlo tuttora, visto che comunque non ha rivelato a Daphne la sua bisessualità. E ho trovato estremamente di cattivo gusto il suo voler rilevare la locanda. Davvero, davvero di pessimo gusto. UN CALCIO IN CULO DRITTO DI PUNTA!!!
Sam non sempre mi ha convinto, lo ammetto: carino e tutto, ma a volte troppo sputasentenze (più di Rebecca, e ce ne vuole XD)
Ciò che mi ha convinta di meno è stata di certo una leggera ripetitività in certe dinamiche o il dilungarsi in certi punti, e di sicuro il fatto che i dialoghi (alcuni dei quali avrebbero dovuto essere molto serrati) sono stati troppo spesso diluiti dall'ironia a tutti i costi nelle descrizioni infilate nel mezzo tra una battuta di dialogo e l'altra.
Però, ciò non toglie che questo che sia un romanzo che consiglio tantissimo agli amanti delle rom-com queer, perché merita un sacco!
The River of Silver by S.A. Chakraborty
5.0
Ho adorato anche questa raccolta, come tutta la trilogia. E' stato un ottimo modo per non dire subito addio ai personaggi che mi avevano tenuta incollata per tutta l'estate alle loro avventure con bestemmie più o meno colorite e cori da stadio alla "DAJE, DAJE, DAJE!!!"
Purtroppo, avendolo dovuto leggere in inglese perché la OV non si è degnata di portarlo in Italia (-____- esiste un girone dell'inferno apposito per le CE che non portano le saghe complete, sapevatelo!), sono andata leeeeentissima. Più di quanto avrei voluto e non sono riuscita a godermi proprio appieno l'esperienza di lettura (per quanto sia un inglese davvero semplice, la mia concentrazione non restava sulle parole, a meno che non si trattasse di dialoghi, quelli li seguivo meglio, ma è chiaramente un mio problema!).
Sono stata felicissima di leggere ancora dei miei amati Muntadhir e Jamshid, perché meritavano un pochino di spazio in più (e ne avrei voluto leggere ancoooora tantissssssimo perché sono beeeeeellliiiii!!!).
Abbiamo ritrovato anche gli altri personaggi e approfondito alcuni come la madre di Ali e Manizeh.
Penso che questo volume sia un ottimo Bonus per tutta la trilogia... e oggi mi arriva il cartaceo! *-* Perché alla facciazza degli editori che mollano le serie a caso, i miei soldi li do a qualcun altro. ADIOS! <3
Comunque, come sempre, serie iperconsigliata, tutta!
Purtroppo, avendolo dovuto leggere in inglese perché la OV non si è degnata di portarlo in Italia (-____- esiste un girone dell'inferno apposito per le CE che non portano le saghe complete, sapevatelo!), sono andata leeeeentissima. Più di quanto avrei voluto e non sono riuscita a godermi proprio appieno l'esperienza di lettura (per quanto sia un inglese davvero semplice, la mia concentrazione non restava sulle parole, a meno che non si trattasse di dialoghi, quelli li seguivo meglio, ma è chiaramente un mio problema!).
Sono stata felicissima di leggere ancora dei miei amati Muntadhir e Jamshid, perché meritavano un pochino di spazio in più (e ne avrei voluto leggere ancoooora tantissssssimo perché sono beeeeeellliiiii!!!).
Abbiamo ritrovato anche gli altri personaggi e approfondito alcuni come la madre di Ali e Manizeh.
Penso che questo volume sia un ottimo Bonus per tutta la trilogia... e oggi mi arriva il cartaceo! *-* Perché alla facciazza degli editori che mollano le serie a caso, i miei soldi li do a qualcun altro. ADIOS! <3
Comunque, come sempre, serie iperconsigliata, tutta!