melanto_mori's reviews
122 reviews

Mexican Gothic by Silvia Moreno-Garcia

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2.0

Delusione. Enorme.
Avevo altissime aspettative per questo libro che ho terminato solo perché volevo vedere dove sarebbe andato a parare, ma in generale ne salvo poco e niente.
L'ambientazione - che era anche la cosa che più mi attirava - contava talmente poco che sarebbe bastato togliere un paio di parole e avrebbe potuto essere anche Busto Arsizio.
La protagonista pare Candy Candy finita nel collegio di Miss Minchin.
Con Florence nei panni di Miss Minchin: quelle vessazioni da anime di un certo tipo, con questi personaggi simpatici come una pigna nel sedere fin dal momento zero.
Sono tutti insopportabili. Con la protagonista che vuole fare la giovane di mondo, studiosa di antropologia ma invece pare una totale scema in balia di tutto il resto.
Salvo solo Catalina che, da catatonica com'era stata ridotta, è quella che quando è il momento pure se mezza concia FA QUALCOSA!
Francis va a momenti, ma è abbastanza inutile.
La risoluzione dell'intera faccenda si sarebbe potuta avere già molto prima, ma lei nonostante gli incubi molto rivelatori non ci arriva fino a che non viene imboccata col cucchiaino. Della serie: ammazza che sveglia.
Il finale è talmente citofonato che mi domando perché ci siano volute più di trecento pagine per arrivarci, mentre l'epilogo a tarallucci e vino è piuttosto meh.
Il tuo incubo peggiore by Marianna Coccorese, Marianna Coccorese

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4.0

Voto 4-

Il mio primo pensiero quando ho iniziato a leggere questo romanzo è stato: "Nate è da TSO!" XD
Poi però ho conosciuto Christopher: e Christopher era da TSO molto più di Nate.
E poi è comparso Lee e allora ho pensato che sarebbe stato meglio chiudere tutti i personaggi dentro un reparto psichiatrico e buttare via la chiave. XDDDD
Un romanzo che ho trovato ironico, molto dinamico e con un protagonista che di secondo nome fa "Gennarino Passaguai" perché gli capitano davvero tutte a lui. E se non gli capitano direttamente, se le fa capitare, perché Nate è quel tipico personaggio che farà sempre, immancabilmente la mossa SBAGLIATA. Anche quando sa che sarà sbagliata: la farà!
Si potrebbe pensare che non impari niente dalla vita - e non è del tutto errato XD - ma oggettivamente: perché qualcuno dovrebbe per forza riuscire a imparare a non sbagliare più? Nate è fatto così, magari certe cose le migliorerà, ma nella sostanza sarà sempre molto coerente con sé stesso e questo, a conti fatti, l'ho proprio apprezzato.
Mi è piaciuta anche la piega sentimentale che la storia prende a un certo punto e che si libera dall'ovvio, e svariate sequenze e/o battute più divertenti (Jeffrey Pirla Nobel e Scott sempre un posto speciale nel cuore).

Cosa invece non mi ha convinto è stato Christopher (non capisco gli altri personaggi che cercano di farlo passare a tutti i costi per un santo o a costringere Nate ad averci a che fare: QUELLO AVREBBE BISOGNO DI UN CORSO INTENSIVO SULLA GESTIONE DELLA RABBIA, ALTROCHE'!!!), e in generale tutta l'ultima parte del romanzo (facciamo gli ultimi sette/otto capitoli). Li ho trovati slegati dai trenta capitoli precedenti e forse avrebbero avuto un impatto migliore se fossero stati raggruppati e ampliati per formare una sorta di sequel, una specie di "Il tuo incubo peggiore... e poi".
Più che altro, perché mi hanno dato la sensazione di voler trovare a tutti i costi una risoluzione a ogni cosa: a Lee, alla figlia di Chris, a Catherine, alla mamma di Nate e a Nate. Tutto doveva chiudersi, anche se avesse significato forzare la storia a un determinato finale.

Per questo dico che se fossero stati divisi in due libri, forse sarebbe stato meglio. (ad esempio, tutta la faccenda del padre di Nate, l'ho trovata "di troppo" nei primi 30 capitoli, mentre sarebbe stata un perfetto punto di partenza cui accorpare anche gli altri otto capitoli finali).

E questo purtroppo è il motivo per cui ho dovuto abbassare un pochino la mia votazione, perché di certo gli avrei dato di più: la lettura è stata molto piacevole, di intrattenimento, arrivavo alla fine dei capitoli e pensavo "Maronna, mia, cazzo combinerà ancora?!?!" XDDD
Quindi, sì, a Nate gli ho voluto un sacco bene e il romanzo lo consiglio eccome.


Oscar, canaglia dal cuore tenero by Leah Weston

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3.0

Voto 3,5

Un racconto graziosissimo che a chi ha un animaletto in casa parlerà di vita vissuta! XDDD
Anche io ho avuto un cane, ora ho due gatte, ma certi atteggiamenti, certi DISASTRI sono impossibili da dimenticare.
Oscar è un cucciolone adorabile e Chris mi fa tenerezza nel suo arrabbiarsi - ma mai troppo - per ogni danno che combina. Dopotutto, chi di noi che ha avuto un animale in casa si è mai DAVVERO arrabbiato per i loro danni?! XD E poi, in questo caso, certi disastri sono tutti per una buonissima causa.
Una storia tenerella e adatta al periodo - anche se non è ambientata a Natale - ma che ti dà quella nota di dolcezza che non guasta.
Due tempi all'unisono by Elena Mauro

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4.0

Voto: 4/5

Questo sequel è stato un po' la mia coccola natalizia, avevo bisogno di tornare in posti che "già conoscevo" e con questo romanzo è stato come tornare in quel bar che frequenti sempre e sei un po' di casa.
Avevamo lasciato i personaggi con un finale da cliffangher e li ritroviamo che, insomma, continuano a brancolare nel buio XD almeno agli inizi, prima di avere un quadro chiaro della situazione.
Le atmosfere "mangherecce" già care al primo volume, quindi ritornano ancora più forti e mi hanno ricordato opere come "Lodoss War": con ambientazioni in stile fantasy, quello più classico. E questo vale anche per gli atteggiamenti dei personaggi, forse per tale motivo ho empatizzato meno con Caleb; più che altro perché è un continuo ripetersi "non sono bravo in questo, non sono bravo in quello, non ce la farò, blablabla", tanto che un sacco di volte avrei voluto dare una pacca sulle spalle di Hilmar quando gli dà contro! XD (lo capisco, lo avrei fatto pure io). E oggettivamente un po' tutto il suo viaggio in queste terre sperdute nel tempo mi ha lasciato delle perplessità.
D'altra parte, abbiamo Bent. La parte di Bent l'ho trovata molto più interessante e stimolante (anche per la questione dei ricordi cambiati, della faccenda di Nigel ecc).
Ma per me la grande sorpresa è stato DUNCAN.
Duncan personaggio migliore di tutta la dilogia e, soprattutto, quello con la caratterizzazione più convincente di tutte. Soprattutto in questo secondo libro, l'ho trovato così "reale" nella sua situazione, nel modo di affrontarla, nel modo di parlare e di comportarsi. Mi aveva già incuriosito nel primo volume, ma con il secondo diventa di diritto il mio preferito. Parimenti, Hilmar. Con la sua schiettezza ruvida, con i suoi modi, è stato anch'egli un ottimo personaggio di cui leggere le gesta.
E anche la fine. -_- <----> il mio disappunto!

Nel complesso, continuo a considerarla una buona storia per ragazz* che amano lo urban fantasy e non disdegnano l'aspetto romance!

PS: che c'entra poco con la storia, ma a me piacciono un sacco le due copertine! Le ho trovate particolarmente azzeccate sia di elementi che di colori! :D
Il cielo protegga gli innocenti by Michael Nava

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4.0

Voto: 4,5/5

Ammetto che mi aspettavo che mi piacesse di più, che mi tenesse incollata alla lettura tanto da finirlo in un attimo e invece mi ha coinvolto meno di quanto sperato, più per colpa della parte iniziale.
Sarà che a me Hugh Paris stava sul ca**o. XD
Ma passando lo scoglio del 30% poi la storia inizia a entrare nel vivo e ci sono un sacco di cose che in realtà mi sono piaciute.
1) il fatto che Henry sia messicano (ragà, in sta cosa ci sguazzo da morì).
2) tutta la parte di avvocatura (si sente proprio che Nava ha fatto questo di mestiere)
3) l'ambientazione (1982, l'anno mio. AMO... e odio, al tempo stesso, perché qui si parla della parte cupa degli '80s).

Nava sa benissimo di che cosa parla, le sue digressioni - anche storiche - su ciò che è accaduto in quegli anni lo dicono chiaramente e sono, penso, uno dei punti forza della sua scrittura. L'altro è di certo tutta la parte che riguarda l'avvocatura, che viene spiegata benissimo e in maniera chiara anche per una come me che in Diritto ed Economia aveva 6 per pietà del prof XD
Interessante e doloroso tutto il percorso che Henry fa nell'essere gay e messicano in quegli anni, in cui discriminazione e razzismo sono davvero molto, molto forti e ci sono nette distinzioni tra ricchi e poveri.
Però penso che la cosa che più mi abbia fatto male sia stato un certo passaggio, durante un dialogo tra Henry e Grant, in cui si parla di questo "nuovo cancro gay che viene da New York e si trasmette per via sessuale".
Ragazzi, è il 1982 e noi sappiamo benissimo di cosa stanno parlando, ma loro non lo sanno ancora. E questa cosa mi ha trasmesso un'angoscia che non potete immaginare. :/
Tanto che prima di arrivare a quella frase, a un certo punto ho pensato: "Mh... questi non usano i preservativi, e come fanno con l'A... AH. Già."

Da lettrice/appassionata di genere crime, ci sono state delle cose che avevo sospetto e altre no, ma ciò non toglie che ci sono rimasta malissimo per il finale. Malissimo proprio. So che la serie di Rios è lunga otto libri, ma a me il presonaggio di Grant piaceva un sacchissimo ç_ç era un cucciolo, con Henry ce lo vedevo un sacco bene...
E niente.
Never a joy.
Dopotutto, è un noir.
E nei noir la joy al protagonista te la puoi anche sognare XD

Però mi ha lasciato addosso una grande curiosità di scoprire quali saranno i prossimi casi di Rios.
Cala il sipario by Josh Lanyon

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4.0

Voto: 4,5/5

Ho scelto di non arrotondare a 5 per una questione di principio che si è conclamata nel terzo volume: lo spregio con cui si parla degli autori indipendenti è stato così fastidioso da aver finito col rovinare un po' la lettura, sono onesta.
Se nel primo volume poteva anche far sorridere, trovarlo scritto sempre in ogni singolo libro diventa pesante.
Sì, lo dico da autrice che è ANCHE indipendente.

Finita la premessa, ho trovato questa seconda avventura più "lenta" del primo volume. Un po' meno frizzante. Non so se è stata anche colpa del fatto che ho dovuto dilazionare la lettura, ma mi ha coinvolta di meno.
Il caso, tuttavia, era interessante.
Un po' meno il suo svolgimento, dato che con l'arrivo di J.X. tutta la narrazione è stata assorbita più dalle dinamiche di coppia (e sotto le lenzuola XD) dei protagonisti che del caso. Dopotutto, anche la storia tra i Holmes e Moriarity necessitava di spazio per svilupparsi.
Però ho avuto l'impressione che alcune cose rimanessero un po' lasciate a loro stesse e introdotte solo per cercare di confondere le acque, senza ricordarsene poi a giochi finiti.
SpoilerHo detestato il personaggio di Anna quasi fin da subito, mi sono sentita molto JX in questo XD e si continua a perpretrare questa tossicità dell'ambiente scrittorio che, insomma, non è proprio il massimo. Invidie, gelosie... pure da parte dello stesso Kit verso JX - anche se ogni volta che fa un pensieraccio da rosicone, poi si affretta a smentire che non è mica per invidia/gelosia. Come no. -

In generale nessuno ci fa davvero una bella figura lì dentro, mentre io sono seriamente preoccupata per la salute di Kit: pare un relitto, poverino XD
L'ironia dei suoi pensieri è sempre adorabile, ma certe volte le sue fisse mentali le ho trovate snervanti anche io, che in generale le condivido in toto. XD

Insomma, un libro piacevole, ma non sorprendente quanto il primo della serie, però continua a mantenere alto il livello della serie stessa.
L'uomo nella cassa fatale by Josh Lanyon, Raffaella Arnaldi

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4.0

Voto: 4,5/5

Di certo, questo terzo volume mi è piaciuto di più del secondo: molta più azione, meno ginnastica orizzontale! XD
Mi piace l'evoluzione della storia tra JX e Kit, anche se a volte Kit si comporta come un bambino di tre anni e JX con le sue pretese di voler imporre la propria famiglia a Kit non ci ha fatto una gran figura (in più di un'occasione avrei voluto rispondergli per le rime come Kit spesso non sa fare, pensando anche di essere lui quello in torto: NO. NON SEI TU IN TORTO!!!!).
Più del caso in sé - che ho trovato un po' forzato - mi è piaciuto tutto il corredo attorno: la casa nuova, lo stalker, la vicina sosia della Butterwith con tanto di gatto (XD), l'azione! Finalmente inseguimenti, mazzate e quant'altro. Ammetto di averlo apprezzato un sacco e di aver continuato a leggere a oltranza pur di sapere che succedeva.
Di contro, come detto, il caso mi è sembrato forzato: davvero, tutte a lui? Tutti lì? Un po' troppe coincidenze per alcune situazioni che davvero in più di un'occasione mi hanno strappato un: "Ahè, pure questo?!?!?!" XDDD Però in senso buono; le ho trovate divertenti.
Per questo il voto complessivo è più che positivo.
Il suo dovere di intrattenere lo fa; è come guardare un episodio di una serie tv! XD
Penso che mi mancheranno una volta che avrò letto l'ultimo, ma considerando che in questa serie fa la sua comparsa anche Adrien English, chissà che non decida di leggere pure quella serie.

Ad ogni modo, l'ironia di Kit riesce sempre a rendere la lettura leggerissima e che scivola che è un piacere.
A volte un po' troppo snobino, ma tutto sommato piacevole.
E poi non sopporta i bambini XD al suo pensiero su Gage sono sbottata a ridere fortissimo. Lì è stato il mio spirito guida, lo ammetto XDDD

A questo punto non resta che l'ultimo volume; con un po' di dispiacere.
Barebones by

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4.0

Voto: 4-/5

Sono stata parecchio indecisa su che voto dare a questo romanzo, perché per me valeva più di 3,5, ma meno di 4, perché ho trovato cose che mi sono piaciute molto e altre che hanno un po' inficiato la mia esperienza di lettura.
Di sicuro ho apprezzato tantissimo tutta l'ambientazione.
Non sono una grandissima fan degli storici, ma ho dei periodi di cui mi piace leggere. E l'epoca dei pirati è una di questi, soprattutto se poi la storia è ambientata per mare e su una nave. Adoro.
La precisione per l'utilizzo dei termini corretti, e tutte quelle attenzioni piccolissime ai particolari hanno dimostrato una grandissima ricerca nella preparazione del testo che a me è piaciuta davvero tanto.
Così come ho adorato la Barebones, e il suo micromondo.
Di sicuro Wilkins e McGrann resteranno i miei personaggi preferiti dell'intera storia. Soprattutto Wilkins che in più di un'occasione è stata anche la voce dei miei stessi pensieri (scusa, Capitano, ma anche io ho desiderato lanciarti fuoribordo più volte).

Ho trovato invece delle difficoltà con i protagonisti.
Per quanto abbia provato subito simpatia per Woody (adoro questo soprannome!), più il rapporto tra lui e il capitano Lennox prosegue, più ho provato insofferenza per l'eccessivo tira e molla, dire non dire, e anche certe reazioni che non mi hanno convinta.
Altro punto su cui ho avuto difficoltà è stato l'eccessivo spiegare e giustificare ogni azione/pensiero/parola dei personaggi, perché questo ha avuto una doppia valenza: frammentare le battute di dialogo e appesantire la lettura con una certa ridondanza di concetti ed eventi già spiegati in precedenza.

Però ci sono state delle sequenze che ho amato moltissimo.
Una di sicuro è l'addio a McGrann. ç_ç Ci sono rimasta un sacco male che alla fine ha lasciato la nave, anche se lo trovo giusto. Però ero troppo dispiaciuta per Woody, ecco. ç_ç
Poi la morte di O'Malley. ç_ç stellino lui.
Ci sono rimasta malissimo per Foley, anche se un po' me lo aspettavo.
E poi ho adorato il discorso tra Wilkins e Woody. <3

Adesso resto molto curiosa per il sequel. Perché ammetto che tra le due trame, "Unchained" era quella che più mi intrigava per tutta una serie di motivi. Solo che non ricordavo i nomi dei personaggi, così quando mi sono trovata a leggere di Rupert Egglestone in "Barebones", ho ricollegato e ho pensato subito: "OH. ECCELLENTE!". XD

Al netto di ciò che non mi ha convinto, rimane comunque un'ottima prova. E spero che nel sequel si affronti ancora di più la vita di mare e il background in cui i personaggi sono calati.
L'ultima notte della nostra vita by Adam Silvera

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5.0

Io ce l'ho ancora a morte con Silvera, nonostante lui sia sempre stato onesto con il lettore.
"They both die at the end" ti dice chiaramente come andrà a finire, fin dal titolo.
Tu lo sai, leggi lo stesso per scoprire il viaggio che li porterà alla fine... e nonostante tutto ci resti di merda, perché, ehi!, io ci sono rimasta malissimo.
Mi sono piaciuti molto entrambi i personaggi: Mateo con tutte le sue paranoie, Rufus con il suo essere ragazzino vissuto già a scarsi diciotto anni che non compirà mai.
In un'unica notte entrambi imparano a esaltare, ora dopo ora, quella vita che ormai per loro ha i minuti contati e che non ha più senso "conservare" come si è fatto fino a quel momento e perderne così il vero gusto.
Quello della scoperta, del rischio.
E la vivranno.
La vivranno al pieno delle loro possibilità, anche se non gli sarà possibile recuperare tutto quello che avrebbero potuto avere.

Questo romanzo ti stacca un pezzo alla volta, come fossi un libro a cui vengono strappate lentamente tutte le pagine. Ci sono stati dei momenti che mi hanno colpito proprio a fondo, come quando Mateo va dal padre per salutarlo. È stato come rivedere me stessa con mio papà, solo che non ero io quella che se ne andava, e ha fatto male come poche cose al mondo.
Bei personaggi, anche i comprimari.
Bel modo di intrecciare praticamente le vite di tutte le persone che loro incontrano, affinché concorrano inconsapevolmente a condurli alla fine.
E anche se lo sai, lo hai sempre saputo, una volta arrivata alle ultime righe il mio primo pensiero è stato: "Fanculo, Silvera."
Quindi, immagino che il libro abbia fatto davvero il suo dovere.

Alcune cose non mi hanno convinto troppo, come il modo in cui il rapporto tra Mateo e Rufus superi il confine dell'amicizia per entrare nella sfera sentimentale. Viene giustificato in un certo modo, ma ho continuato a vederlo un po' come una nota appena più stonata delle altre.
E poi c'è la famosa frase che dice che la Torre di Pisa o il Colosseo non sono poi così famosi... quando lui non fa che citare il Sacro Romano Impero parlando di gladiatori, citazioni di Marco Aurelio e quant'altro, quindi, excuse-me, ma forse hai un pelo toppato con gli esempi XD
Mi è piaciuta anche tutta la faccenda di Death-Cast, l'ho trovata interessante come tematica, anche se mi ha lasciato addosso un forte senso di angoscia che è perdurato per tutta la lettura, mentre aspettavo: "Oddio, muoiono adesso? E adesso? E Adesso?".

Penso che non affronterò molto presto la lettura del prequel, ho bisogno di far sedimentare questo per bene prima di approcciarmi all'altro.
Però, per tutto questo, lo consiglio eccome.
Così non sarò la sola a mandare a fanculo l'autore. XD